I Falli

La storia dei falli ,o"minchia" nel nostro dialetto siciliano,non sono altro che una rappresentanza della cultura dei luoghi,e giammai il senso volgare del membro virile dell'uomo. Taormina e Castelmola,la sua storia, i bizzarri personaggi che ne sono stati i protagonisti, estetismi da salotto e follie d'alcova, amori e peccati, grandi amatori, grandi sognatori, grandi trasgressori. Furono questi luoghi ad ospitare le prime comunità gay al sole mediterraneo, negli ultimi decenni dell'Ottocento: fragili, inquieti e raffinati rampolli di illustri e ricche famiglie, che cullavano qui i “tormenti esistenziali della già decadente Europa”, intellettuali veri e presunti, incupiti nei salotti di Londra, Parigi, Berlino, che nella piccola “oasi” di Sicilia si abbandonarono ad ogni genere di stravaganze , sfrenatezze e libertà. Qui personaggi come D.H. lawrens,Gothe,Oscar Wilde ,Thomas Mann etc... V.W.Gloeden

barone tedesco che con le sue fotografie di nudi maschili rappresenteva quel mondo ellenico di cui la storia della Sicilia ne è intrisa.Qui il cavaliere Turrisi,che per spirito libero e per passione per la storia volle rappresentare qui,in questo bar tutta la cultura di qui tempi,creando così il famoso bar Turrisi. L’idea del fallo ha sicuramente suscitato inizialmente grande sgomento specialmente per il parroco, ma in realtà è un simbolo per nulla volgare ,si ritrova anche nella cultura dei Greci, antichi colonizzatori di questa terra. E’ il dio Priapo che ha rappresentato nell’antica Grecia la fecondità, la libertà, la fortuna, la vita e la bellezza. Questi ideali, che da sempre aleggiano nell’aria di questa terra calda e arida, trovano una collocazione ben definita in questo bar, che insieme agli altri elementi coreografici, come i carretti siciliani, pupi, chiavi di carretto ecc... cerca di sintetizzare parte della cultura siciliana. Il fallo è per altro un simbolo che ha rappresentato nell’antichità l’antidoto contro il malocchio, di cui non si può negare di certo la sua efficacia. Oggi questo luogo continua a portare avanti ciò che la storia ha lasciato, senza tralasciare le esigenza del presente.