La storia
La guerra era finita, chi si salvò dovette fare i conti con le difficoltà della povertà che lascio la terra del sud nuda più che mai. Figlio del “Carbunaru” tornava nella sua Castelmola con su la divisa del carabiniere. Avrebbe dovuto ricominciare a lavorare seguendo le orme del padre, lavorando nella campagna. Non poteva essere cosi, troppe cose erano cambiate e soprattutto ciò che aveva nel cuore era tutt’altro. Il luogo era li in piazza in pieno centro, così trasformò quella casina in una bottega e cominciò a vendere tutto ciò che poteva Mandorle, pupi siciliani, scanni, gazzose, vino ecc….un bazar multifunzionale, per tutti e per tutte le esigenze.
Inizialmente le difficoltà erano tantissime, si pensi che, cosi come narra lo stesso fondatore, per avere una bottiglia vuota di vetro passavano circa sei mesi, e il ricavare un libro per le dediche dei clienti era un pensiero alquanto astruso. L’aiuto gli veniva dato dai vicini ex colleghi di Taormina, giammai dagli stessi paesani che vedevano la sua iniziativa di mal occhio e fu proprio un ex collega che donò il primo libro delle firme, era il 1950. Il cavaliere Turrisi abile nella produzione del vino, poiché proveniva pur sempre da una famiglia campagnola si prodigò in una specialità tutta sua. Aromatizzò il vino allo scopo di far conoscere e conservare ai turisti gli aromi e i profumi della propria terra. Il vino alle mandorle è di sicuro un vanto del cavaliere, nato da un vino bianco secco in fusione con mandorle, erbe aromatiche ed assenze agrumarie. Dalle stesse mandorle che arricchivano il vino, ne derivò l’antico nome del bar: Taverna del mandorlo in fiore. Pian piano le cose cambiavano, i turisti che allora facevano tappa a Castelmola non potevano non inebriarsi di questo dolce nettare, il tutto ovviamente accompagnato dalla particolare ospitalità del grande donnaiolo di casa, il cavaliere Turrisi. Il bar cominciò a farsi strada, tant’è che nel 1958 una rivista storico turistica scriveva: Il bar Turrisi con la recentissima sopraelevazione lo rende leggiadro e sbarazzino, bello e confortevole, ricco di ogni assortimento e con album per la firma dei visitatori. E’ il posto più intimo, raccolto, più confacente a certe categorie di turisti. Ancora oggi è possibile immergersi in quell’incanto, semplicemente sfogliando gli antichi libri che racchiudono i ricordi e le immagini di un passato mai svanito.